Santità ed Esoterismo - Marzo

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San Casimiro

4 Marzo

Il Santo, bellissimo, rifiutò la corona di Re di Polonia, che gli spettava. La sua vita fu breve: morì infatti a venticinque anni, senza aver conosciuto altri amori che quello per la Santissima Vergine Maria. Vita breve ed intensa, dedita all’ascesi ed alla preghiera. Casimiro dormiva sulla nuda terra e per dedicarsi alla preghiera dimenticava di mangiare. Alla morte si era preparato con gioia, avvertito da una rivelazione. E’ Patrono della Polonia e della Lituania.

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Santa Coletta di Corbie

6 Marzo

Santa Coletta (Nicolette) nacque da una famiglia povera di Corbie, in Francia. Il padre era carpentiere nella locale Abbazia benedettina, ma rimase orfana di entrambi i genitori a soli diciotto anni. Diventò prima beghina, poi terziaria francescana ed infine entrò nell’Ordine delle Clarisse. Secondo la leggenda fu una bimba prodigio, dotata di particolari carismi, dalla levitazioni alle profezie. Delusa dall’eccessivo lassismo dell’Ordine delle Clarisse, dopo un periodo di clausura, ottenne da Papa Benedetto XIII il permesso di riformare l’Ordine secondo criteri più rigidi. Istituì diciassette nuovi monasteri, le cui religiose ereditarono il suo nome, chiamandosi appunto “Colette” Secondo sempre la credenza popolare, alla sua morte, in tutti i monasteri da lei riformati, si udì il canto degli Angeli.

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San Giovanni di Dio

8 Marzo

Il suo giorno natale e la sua festa coincidono con quella della donna. Giovanni di Dio è patrono degli ammalati, in particolare dei cardiopatici, ma è anche il patrono di stampatori e librai. La vita di questo Santo, di origini portoghesi, Juan Ciudad, è davvero molto singolare. A otto anni figgì di casa e raggiunse la Spagna, dove visse di elemosina e poiché nessuno conosceva il suo nome, tutti lo chiamavano Giovanni di Dio. Vagabondò per l’Europa, facendo il contadino, il pastore ed il soldato di ventura. Fu venditore ambulante a Gibilterra, quindi torno in Spagna, a Granada, dove aprì una libreria. Lì all’improvviso, Giovanni di Dio mutò radicalmente il proprio indirizzo esistenziale, per effetto di una predica di Giovanni d’Avila. Vendette ogni bene, distrusse la libreria e prese a mendicare per le strade. Ai passanti, per ottenere l’elemosina per i malati, rivolgeva una frase curiosa: “Fate bene fratelli a voi stessi”, divenuta emblematica dell’Ordine degli Ospedalieri, chiamati appunto Fatebenefratelli, che si deve a lui. Venne dichiarati pazzo e chiuso nell’ospedale reale di Granada. Non appena riuscì ad uscirne, assistito da San Giovanni d’Avila, riprese la sua attività caritatevole. Fondò il suo ospedale per gli ammalati poveri e si occupò del reinserimento sociale delle prostitute.

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Santa Gertrude di Nivelles

17 Marzo

Figlia di un signore del Brabante, antenato di Carlo Magno, nacque all’inizio del VII secolo e con l’aiuto della famiglia, molto devota, fondò un monastero metà maschile e metà femminile, di cui divenne badessa. Attenta alla cultura, chiamo monaci dotti da Roma e si impegnò per sradicare le superstizioni locali. Svolse un’opera di pacificazione tra signori e contadini, liberandoli da anni di guerra: missione dove più della diplomazia fece un beatificante vinello, prodotto sulle rive del fiume Mosella, chiamato “Filtro di Santa Gertrude” Con questo vino, si diceva, si facevano scappare anche i topi, motivo per cui Gertrude divenne la patrona dei gatti e con topi e gatti viene raffigurata nell’iconografia medioevale.

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San Giuseppe di Arimatea

17 Marzo

Svolse un’importante parte nella Passione di gesù, quando chiese ed ottenne da Ponzio Pilato il permesso di seppellirne il Corpo in una tomba che aveva fatto scavare per sé. La sua decisione scatenò l’ira degli anziani di Israele che lo chiusero in una prigione, ponendo i sigilli. Secondo il racconto dello stesso Giuseppe di Arimatea, però, nella cella apparve Gesù, che lo liberò facendolo passare attraverso i muri e portandolo fino ad Arimatea, sua città natale. Leggende fiorite nel Medioevo aggiunsero che gesù poi gli regalò il Sacro Graal, dove teneva il suo sangue e lo mandò con i suoi seguaci in Bretagna. Qui fu sepolto in un’isoletta, secondo la leggenda, insieme al Sacro Graal. Si racconta che il ramo di acacia, posto come riconoscimento sulla tomba, fiorì improvvisamente in Dicembre.

 

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San Cirillo

18 Marzo

Insieme al fratello Metodio evangelizzò i Paesi dell’Est, traducendo personalmente i testi liturgici e le Sacre Scritture in slavo, con un alfabeto appositamente inventato, il glagolitico, chiamato poi cirillico, in suo onore.

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San Salvatore da Horta

18 MARZO

San Salvatore da Horta nacque in Catalogna, a Santa Colorna. Rimasto orfano giovanissimo, si trasferì a Barcellona per mantenere la sorella; solo dopo che questa si sposò, si ritenne libero di seguire la propria vocazione religiosa; prima presso l’Abazia benedettina di Montserrat, a Barcellona, poi al Monastero francescano di Tortosa, dove prese i voti di povertà ed umiltà. Si sparse la voce che fosse dotato di poteri taumaturgici ed in grado di produrre miracoli. Salvatore divenne popolare, riceveva molte visite di ammalati e di gente che chiedeva il miracolo. Questa fama gli procurò l’ostilità e l’invidia dei confratelli ed in seguito, l’interessamento dell’Inquisizione, che lo mise sotto esame. Fu costretto a cambiare spesso convento per l’ordine di trasferimento che immancabilmente giungeva assieme alla sua fama. Ultima tappa fu il convento di Santa Maria di Gesù, a Cagliari, dove morì a soli quarantotto anni, in odor di santità, in seguito ad una malattia. Le sue spoglie sono conservate nella Chiesa di Santa Rosalia, nel quartiere di Marina, a Cagliari.

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San Benedetto da Norcia

21 Marzo

Con la riforma del calendario liturgico la sua festa è stata spostata il Luglio, ma non ricorda il famoso proverbio “Per San benedetto la rondine sotto al tetto”? Creatore del Monachesimo occidentale, nacque a Norcia alla fine del V° secolo da una famiglia patrizia che lo inviò a Roma a completare gli studi. Attratto dalla solitudine e dalla contemplazione, li interruppe e si ritirò sui monti insieme alla nutrice Cirilla. Qui compì i primi miracoli. La fama lo raggiunse in fretta; di nuovo piantò tutto, balia inclusa, per ritirarsi in una spelonca sul lago di Subiaco e dedicarsi all’ascesi, interrotta solo da qualche visitatore che gli calava il cibo con un paniere. Come il suo predecessore Antonio, conobbe le tentazioni dell’amore, invaghendosi di una visitatrice che riuscì a dimenticare, rotolandosi nudo tra le spine per procurarsi dolore. Incitato da una folla di giovani desiderosi di prendere la via del Monachesimo, li suddivise in tredici cenobi (numero lunare) formati ciascuno da dodici monaci (numero solare) governati da un abate. Tra i suoi prodigi, fece sgorgare acqua da un terreno arido e salvò un monacello caduto nel lato, facendolo raggiungere dal suo compagno che senza accorgersene camminò sulle acque. Dopo Subiaco, Montecassino, dove fondò un grande monastero sui resti di templi dedicati a Giove ed Apollo. Notissima resta la sua regola “Ora et Labora”, che scandisce la giornata del monaco tra lavoro e preghiera. Meno noti, ma ancora più forti i suoi poteri paranormali: leggeva nel pensiero, vedeva oltre il tempo e lo spazio e preannunciò ai suoi monaci la sua data di morte, facendo aprire in anticipo il proprio sepolcro. Come negli antichi miti delle nozze cosmiche tra il Sole e la Luna, che si univano una volta all’anno, con la stessa cadenza incontrava la sorella Scolastica, monaca anch’essa, in una casupola al di fuori del convento. Per questo i due fratelli sono divenuti il simbolo del maschile e del femminile, uniti nel simbolo alchemico dell’androgino. San Benedetto è Patrono d’Europa.

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